La scelta delle armi presentata dal manuale di Conan: Avventure in un’era al di là di ogni immaginazione, è vastissima. In effetti è talmente vasta che abbiamo chiesto ad un amico, esperto delle storie di Conan, di darci una mano per approfondire un po’ meglio il discorso che le riguarda.
Il nome dell’autore che ci darà una mano in questa avventura complicata (i racconti sono tanti, e di mani diverse e tutti sono entrati a far parte del vastissimo immaginario collettivo che è andato, nel corso di quasi un secolo, a costruire il Mondo Hyboriano), è Giuseppe Franco e ci ha portato del materiale davvero utile! A voi il piacere di esplorarlo.
Le armi dell’Era Hyboriana: Le spade
Benvenuti, compagni d’arme e studiosi, a questo excursus ragionato sulle armi da mischia presenti nelle opere di R.E.Howard relative al ciclo di Conan. Avete avuto modo di leggere nei precedenti articoli su questo sito la storia di Howard e la storia della nascita di Conan, e saprete certamente che, sebbene Howard fosse notoriamente scrittore di genere, mai nascose la sua passione per la Storia. La dovizia di particolari e i riferimenti metastorici dei setting dei suoi variegati universi narrativi, hanno reso le vicende e i personaggi del mondo di Conan talmente dettagliati da poter permettere argomentazioni e speculazioni specifiche, utili sia ai curiosi, sia ai semplici appassionati che ai giocatori di ruolo più incalliti. E appassionati e giocatori non si sono tirati indietro, nè mai lo faranno!
Ecco quindi che il ciclo di Conan, e quell’ambientazione fantastica nota come Era Hyboriana, venne costruito come un geniale e avvincente connubio di storia medievale europea, fiabe arabeggianti ed esotici scenari di un oriente misterioso. Pur con le dovute cautele – in assenza di riferimenti specifici ai racconti di Howard ma seguendo il filo interconnesso fra storia emitologia creata – si proveranno a fornire comunque delle descrizioni coerenti ricostruendo le fonti storiche che hanno influenzato l’autore nella sua fase di ricerca.
Iniziamo con le armi bianche a medio e corto raggio, e poi, a Mitra piacendo, passeremo alle cosiddette armi da botta, per approdare alle armi ad asta. Contiamo di realizzare anche un’appendice alle altre armi non trattate in dettaglio precedentemente, con una nota specifica sugli scudi forse.
Pronti? Cominciamo!
IL SEGRETO DELL’ACCIAIO
La spada è un’arma bianca a lama lunga. Non è solo uno mero strumento di difesa/offesa, ma è anche uno degli elementi più rappresentativi del genere fantasy in tutte le sue declinazioni. Dalla leggendaria Excalibur del ciclo arturiano, passando per Tempestosa – la lama brandita da Elric di Melnibonè, finendo alle futuristiche lightsaber di Guerre Stellari, la spada è, a tutti gli effetti, un topos onnipresente in qualsiasi narrazione di genere.
Howard, uno dei padri fondatori di quella letteratura d’appendice che prese il nome di sword & sorcery – spada e stregoneria, per l’appunto – ha raccontato di impavide eroine e di coraggiosi guerrieri che affrontavano conflitti, scontri e battaglie armati della sola spada, contro forze oscure generate da una magia portatrice di nefandezze e avversità. Nelle storie di Howard, l’acciaio con il quale sono forgiate le spade, smette di essere una lega metallica, per trasformarsi in un credo. Solo brandendo la spada e mettendo in gioco la propria vita, il mezzo acquista un valore mistico-religioso in grado di innalzare lo spirito del guerriero permettendogli di rivaleggiare contro qualunque mostruosità.
Il segreto dell’acciaio è l’idea di controllo che muove le gesta del Conan cinematografico di John Milius e che si riflette in molte delle affermazioni del Conan letterario: “[…] non c’è nulla, nell’universo, che l’acciaio non possa tagliare”, in riferimento al coraggio del Cimmero di fronte ai suoi nemici ultraterreni. Oppure: “[…] qualunque essere di carne può venire ucciso da armi materiali, per quanto terribile sia la sua forma”, convalidando la tesi che l’arma bianca in generale, e la spada in particolare, abbiano il primato su qualsiasi altra forza metafisica; e, infine: “Un uomo come me, con una spada, può affrontare qualsiasi tipo di zanne e artigli, infernali o terrestri.”
Questo connubio tra misticismo e materialismo diventa sintesi perfetta nel racconto La Fenice sulla Lama – esordio narrativo del personaggio di Conan – in cui la sua spada, marchiata in sogno da Epemitreus il Saggio con l’emblema della fenice immortale, è in grado di uccidere l’aberrazione evocata da ignoti abissi, dallo stregone Thoth-Amon.
Nell’era hyboriana, armature e spade sono sempre state appannaggio dei popoli civilizzati. L’acciaio più affilato combinato con il fuoco e la ferocia, permise ai Pitti di uscire dal proprio isolamento nelle profondità delle loro foreste dimenticate e di fronteggiare ad armi pari il potere aquiloniano. L’uomo selvaggio, armato di spada, non può comunque competere contro lo spadaccino addestrato. Per l’occidentale civilizzato, la spada è simbolica di un’appartenenza sociale e la scherma è l’arte necessaria a trasformare un semplice uomo, in un nobile cavaliere. Nelle capitali dei due regni gemelli di Aquilonia e Nemedia, solo le guardie possono indossare armature e portare armi, tuttavia nei quartieri più periferici e nei sobborghi sono ampiamente tollerate le eccezioni.
NOTA: I racconti e le pellicole citate sono Conan il Barbaro di John Milius (1982), Oltre il Fiume Nero, Gli Accoliti del Cerchio Nero, La Valle delle Donne Perdute, La Fenice sulla Lama, L’Era Hyboriana, La Torre dell’Elefante, Il Dio nell’Urna.
TIPI DI SPADA
Nei racconti del ciclo di Conan, numerosi sono i riferimenti specifici alla spada nelle sue più svariate fogge. Vediamoli uno per uno, per quanto possibile. (Vi lasciamo i riferimenti come note, in caso vogliate approfondire).
SPADA: la semplice spada è usata da Conan nella maggior parte delle sue avventure. Un’arma spesso custodita in un fodero consunto di cuoio e brandita a una mano. La spada è pronta, è stretta nel pugno, è impugnata e alzata sulla testa nell’atto di colpire, è messa dinanzi nella difesa, è gocciolante del sangue dei nemici. Dardeggia, brilla, intona canti di morte, viene snudata dal fodero e, naturalmente, colpisce, uccide, para gli attacchi, lacera e raramente disarma. In una sola occasione dona l’eterno riposo restituendo la libertà all’alieno Yag-Kosha[1].
Le spade usate da Conan, o incontrate sul suo cammino, nell’essenzialità delle descrizioni di Howard, non permettono di definirne una tipologia univoca. L’unico distinguo potrebbe essere fatto sulla base della lunghezza delle lame: misure al di sotto dei sessanta centimetri, infatti possono rientrare nella categoria delle spade corte.
SPADONE: lo spadone è una delle armi più usate da Conan. Mentre la spada è presente nelle prime avventure da ladro e pirata, lo spadone dell’Aquilonia che egli porta con sé sulla Argus, si suppone possa essere la stessa arma che lo accompagnerà nella cronologia delle storie successive. Lo spadone trova un uso pratico sia negli scontri corpo a corpo, che nei duelli uomo contro uomo. La versatilità nell’uso a una o a due mani, rendono lo spadone più utilizzato del corrispettivo – ingombrante e pesante – spadone a due mani. La spada grande, o spada lunga o, in rari casi, grande spadone, viene spesso contrapposta alla scimitarra per la geometria dritta della lama. Gli spadoni più pregiati hanno l’elsa ingioiellata[2] o gemme incastonate nella lama o nella guardia, mentre il pesante pomo può essere usato in difesa, per colpire a distanza ravvicinata gli avversari.
SCIABOLA, che nei gdr viene spesso lasciate nella terminologia originale di cutlass: il cutlass – o più propriamente la sciabola d’abbordaggio – è l’arma usata da corsari e bucanieri nelle numerose vicende che vedono Conan alle prese con storie di pirati e di tesori.
Il nome di quest’arma – cutlass – è di chiara derivazione italiana, poichè si tratta di una trasposizione di coltellaccio, con pronuncia dialettale.
Si tratta di una spada corta dritta o leggermente ricurva a lama larga, utile, oltre che per combattere, anche per altri usi pratici a bordo delle imbarcazioni (tagliare sartie, amputare arti, incidere carni, ricavare rampini[3]). In tipico stile da bucaniere, la sciabola può essere stretta tra i denti mentre ci si lancia all’arrembaggio.
SCIMITARRA e TULWAR: La scimitarra è un particolare tipo di spada che presenta la curvatura della lama molto pronunciata. L’uso a una mano e la possibilità di usarla a cavallo, ne fanno un’arma molto maneggevole sopratutto per quelle popolazioni che fanno largo uso della cavalleria leggera. La larghezza della lama è variabile e influisce sulla maneggevolezza. Gli hyrkaniani prediligono lame sottili, mentre gli agili guerrieri Turaniani usano le loro massicce spade ricurve anche per le cariche a cavallo. Quando Conan fu a capo dei kozaki, egli sostituì la sua spada con una pregiata scimitarra dal fodero di zigrino[4].
Il tulwar è invece una versione indiana della scimitarra che da questa differisce per l’assenza del contro-taglio tipico della scimitarra classica, per una lama più massiccia dalla curvatura uniforme e per la punta acuminata. Conan brandisce un tulwar ne Gli Accoliti del Cerchio Nero: la sua avventura in Vendhya contro i Maestri dell’Yimsha. Tra quelle montagne anche il popolo wazuli è armato con dei tulwar lunghi un braccio.[5]
SPADA CORTA: Le spade corte sono una categoria di spade di largo uso per la loro praticità, ma che spesso ricadono nel gruppo dei pugnali o dei coltelli lunghi. Al contrario di questi ultimi, tuttavia, le spade corte mantengono alcune caratteristiche tipiche di una spada, come l’elsa provvista di guardia e il doppio taglio della lama. I guerrieri Aquiloniani delle province occidentali, che vivono alla frontiera delle terre selvagge pitte, hanno una spada corta nella loro dotazione standard[6]. Anche a Xutal gli antichi guerrieri erano tutti armati con spade corte[7].
SPADA A DUE MANI: La grande spada a due mani che porta Conan sul trono una volta diventato re in Conan il Conquistatore[8] è un’arma tanto ingombrante quanto possente che può essere considerata alla stregua di uno spadone, ma che non può essere usata con una sola mano. Per questo motivo tutte le spade forgiate e concepite per l’uso congiunto delle due mani, fanno parte di questa categoria. Nelle storie di Conan si trovano pochi esempi di spade a due mani dal grande ingombro pensate solo per battaglie a larga scala piuttosto che nei duelli uomo contro uomo.
NOTE
[1], La Regina della Costa Nera, Ombre al Chiaro di Luna, Ombre a Zamboula, La Cittadella Scarlatta.
[2]Conan il Conquistatore.
[3]Il Tesoro di Tranicos. “Piegheremo la lama di una sciabola per farne un rampino […]” dice Zarono a Conan ne Il Tesoro di Tranicos.
[4]Il Diavolo di Ferro. Ne Il Diavolo di Ferro: “Portava una sciarpa cremisi annodata intorno alla testa; le ampie brache seriche, di un colore fiammeggiante, erano sorrette da una fusciacca, cui era appesa una scimitarra dal fodero di zigrino.” e ne l’Ombra che Scivola: “[…] indossava soltanto un perizoma di seta sorretto da un’ampia cintura col fermaglio d’oro, dalla quale pendevano una sciabola e un pugnale a lama larga.” nella traduzione dall’inglese saber.
[5]Ne Gli Accoliti del Cerchio Nero: “[…] i wazuli gli erano più vicini di quanto non lo fosse la porta, e Conan, con un piede sulla soglia, dovette voltarsi per parare il fendente di un tulwar lungo un braccio.”
[6]In Oltre il Fiume Nero: “[…] stivali di cuoio, brache e casacca di pelle, con un’alta cintura che reggeva l’ascia e la spada corta.”
[7]In L’Ombra che Scivola: “Aveva addosso un paio di sandali allacciati molto alti e una tunica di seta purpurea; alla cintura gli pendeva una corta spada in un fodero intessuto d’oro.”
[8]In Conan il Conquistatore: “ La grande spada a due mani del Re gli giaceva accanto, e un palo della tenda, spezzato in due […]”
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G. D' Franco
Scrittore, cronachista nemediano
e (cattivo) maestro